martedì 5 febbraio 2008

INTRO

Ciao a tutti!

Ho creato questo blog per dare sfogo alla mia passione per gli acquari e più in particolare alla passione per gli acquari ADA.

Per chi non conoscesse questo tipo di acquari comincio col dare qualche informazione in più su cosa vuol dire “ADA”, su chi ha introdotto questa sorta di disciplina nella “progettazione” di vasche esclusivamente aperte e sui principi fondamentali che la regolano.

Cominciamo dalla sigla ADA, questa è l’abbreviazione di Acqua Design Amano dove Amano sta per Takashi Amano, l’ideatore nonché fondatore dell’omonima azienda leader nel settore acquariofilo conosciuta in tutto il mondo.

Takashi Amano nasce il 18 luglio del 1954 a Niigata, cominciò da piccolo ad interessarsi di piante ed animali acquatici a tal punto da vincere numerosi premi. Si interessò anche alla fotografia, passione che lo portò a girare tutto il mondo per fotografare piante e pesci nel loro ambiente naturale. Amano ha iniziato una rivoluzione contro i rigidi concetti dell’acquariofilia, rendendo le piante protagoniste incontrastate e trasformando il lavoro degli appassionati in un’arte in cui l’acquario diventa una forma d’arte dove l’uomo deve ricreare un ecosistema naturale. Il consiglio che Amano dà è di osservare la natura come esempio e come punto di riferimento da cui prendere spunto.

L’azienda di sua proprietà produce e commercializza nel mondo tutti i prodotti e le attrezzature che si rendono necessarie per allestire una vasca ADA partendo da zero. Le vasche sono realizzate in cristallo con l’utilizzo di silicone ridotto al minimo e poco visibile perché è dal contenitore che inizia a farsi evidente il concetto di semplicità e trasparenza. Anche il diffusore dell’anidride carbonica è realizzato completamente in vetro per non provocare la benché minima interferenza estetica.

I principi su cui si basa la tecnica Amano sono molteplici, innanzitutto si rifà alla filosofia zen di giardini giapponesi, vengono utilizzati muschi e felci, piante galleggianti, viene introdotto il gamberetto Yamatonuma Ebi (caridina japonica) fenomenale mangiatore di alghe, si utilizza la sezione aurea per il posizionamento dell’elemento di maggior importanza, si utilizzano tecniche particolari per l’inserimento di legni e rocce. Tutto questo verrà approfondito con maggior attenzione più in avanti.

Angelo Leonardi

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